Gnatologia


Nel nostro Studio trattiamo da anni e con successo casi che necessitano di trattamenti complessi relativi a questa branca dell’Odontoiatria che studia i rapporti fra mandibola e cranio in tutte le sue componenti ossee, articolari, muscolari, nervose e dentali. I rapporti mandibolo-cranici possono alterarsi a causa di una malocclusione, di un trauma, di abitudini viziate, di otturazioni o protesi scorrette e/o consumate o di parafunzioni (bruxismo) e dare molti sintomi diversi fra cui i più comuni sono:

  • mal di testa
  • dolenzia e affaticamento dei muscoli masticatori, soprattutto appena svegli al mattino
  • dolore e/o rumore all’articolazione temporo-mandibolare (davanti all’orecchio) durante i movimenti di apertura e chiusura della bocca
  • abnorme appiattimento ed usura delle superfici masticatorie dei denti
  • abnorme sensibilità di uno o più denti
  • perdita di parte del dente al colletto “a colpo d’ascia”
  • formicolii al cuoio capelluto
  • disturbi all’orecchio e acufeni
  • dolori al rachide cervicale, alle spalle e al collo
  • vertigini

Si capisce bene che è una branca molto complessa in cui si correlano fisiologia e patologia di molti organi ed apparati che, in qualche modo, hanno un collegamento con la posizione dei denti delle 2 arcate, superiore ed inferiore, quando vanno in contatto fra di loro (occlusione dentaria); per potersi muovere in questo campo il Sanitario deve possedere ampie conoscenze ed esperienza specifica e può considerarsi uno Gnatologo.

L’approccio ai casi di interesse gnatologico per Disordini Cranio-Cervico-Mandibolari (DCCM) richiede, dopo una visita iniziale, un periodo variabile da caso a caso durante il quale spesso si affina la diagnosi attraverso l’uso di un ORTOTICO che può essere molto diverso da caso a caso e potrebbe diventare un compagno per la vita.

L’ortottico è un dispositivo ortopedico in resina trasparente costruito a mano da un Odontotecnico specializzato che, in laboratorio, replica i movimenti delle arcate dentarie del Paziente utilizzando modelli in gesso ottenuti dallo sviluppo dalle impronte che noi gli forniamo; il dispositivo viene preferibilmente applicato all’arcata dentaria inferiore con lo scopo di modificare l’occlusione dentaria che si sospetta provocare la sintomatologia dolorosa. Costruito in metallo e resine composite può essere indossato per vari anni costituendo una soluzione semipermanente di DCCM o permettendo la verifica, a lungo termine, della stabilità e comodità della nuova posizione ottenuta.

Tutt’altra cosa è il più noto BITE protettivo notturno che viene consigliato a chi digrigna i denti di notte e che è un semplice spessore in resina che, interposto fra le arcate, si consuma al posto dei denti proteggendoli dall’usura tipica di queste parafunzioni.